ASD Kodokan Sport Napoli

Il Kodokan è una delle palestre più grandi d'Italia: nasce grazie al Prof. Sergio Fati, il quale diede origine a una scuola di Judo presso il collegio per gli Orfani dei Lavoratori Italiani (ENAOLI) di Napoli. Dalla palestra dell'ENAOLI la tradizione fu poi portata avanti dal Kodokan Napoli, società che numerose volte fu campione d'Italia. Attualmente in sede si svolgono oltre 23 discipline sportive, in linea con la tradizione del fondatore basata sulla passione per l'arte dello sport.

 

Struttura

Il Kodokan è ospitato all'interno del Real Albergo dei Poveri, noto anche come Palazzo Fuga o, nell'uso popolare, Reclusorio o Serraglio. Si tratta del maggiore palazzo monumentale di Napoli, nonché di una delle più grandi costruzioni settecentesche di tutta Europa.
Nel 1749 Ferdinando Fuga fu chiamato a Napoli, nell'ambito di un programma di rinnovamento edilizio voluto dal nuovo re Carlo III di Borbone, con l'incarico di progettare il mastodontico Albergo dei Poveri. La struttura era concepita per accogliere le masse di poveri del Regno: l'opera si inserisce, dunque, in un preciso contesto storico e sociale.
 
Tra le cause della sospensione dei lavori, oltre all'ingente cifra necessaria per il completamento, bisogna menzionare la rivoluzione del 1799. In quest'anno, tra l'altro, Ferdinando IV impresse al processo una svolta in senso pragmatico, diversa da quella prettamente assistenziale decisa dal suo avo Carlo III. Si decise, pertanto, di adottare come nuovo progetto quello dell'architetto Francesco Maresca, il quale prevedeva un numero limitato di camerate e, al contempo, locali più ampi dove allocare le macchine di produzione manifatturiera.
 
Uno degli scopi di questa istituzione caritatevole consisteva nel garantire la sicurezza urbana, in un'epoca in cui stava avvenendo la prima industrializzazione: quest'ultima a Napoli aveva conosciuto uno sviluppo eccezionale, sulla base delle teorie della “città modello rinascimentale” - rieducazione dei detenuti e valore terapeutico del lavoro. Un altro obiettivo fu quello di assicurare agli orfani della Santa Casa dell'Annunziata, accolti a partire dal 1802, i mezzi di sussistenza e l'insegnamento di un mestiere che li avrebbe resi autonomi nella vita quotidiana.
 
Nonostante i buoni propositi, l'Albergo dei Poveri divenne un vero e proprio carcere, etichettato come “serraglio”: un luogo in cui si entrava senza possibilità di uscirne. Nel 1838 nelle sale dell'Albergo trovò posto la Scuola di Musica, che fornì per vari anni suonatori provetti alle compagnie militari. Vi si avvicendarono insegnanti celebri, tra i quali Raffaele Caravaglios, e importanti amministratori, tra cui Rodrigo Nolli. Sorse anche una scuola per sordomuti, senza che mai si perdesse la primitiva impronta assistenziale.
 
Nel corso degli anni si avvicendarono nei locali un Centro di Rieducazione per Minorenni, un Tribunale atto a giudicare le cause riguardanti i minori di diciotto anni, un cinema, delle officine meccaniche, una palestra, un distaccamento dei Vigili del fuoco e l'Archivio di Stato Civile. Nel 1938 il palazzo ospitò alcuni rappresentanti del Congresso Internazionale di Criminologia.
 
Importanti crolli dell'ala su via Tanucci furono registrati nel 1929; un terremoto del 23 novembre 1943 provocò il distacco di alcuni solai dai muri laterali. Nel crollo a seguito del terremoto del 1980 persero la vita alcune anziane donne e due persone che le assistevano. La proprietà dell'edificio, quindi, passò al Comune, che avviò il restauro nel 1999.

 

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